senza oro né rame - STUDI FESTIVAL 2015
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- Pubblicato Lunedì, 02 Febbraio 2015 20:47
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© Berenice Abbott
10 —15.02.15
opening: martedì 10 febbraio, dalle ore 18 alle ore 21
c/o via Pantelleria 5, Milano
Andrea Cerutto / Claudio Corfone / Gianni Di Rosa / Francesco Fossati / Michele Guido / Lucia Leuci / Andrea Magaraggia / Serena Porrati / Emanuela Rizzo / Adam Thompson
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Lo spettro visibile dall’occhio umano è sensibile alle onde elettromagnetiche con lunghezze d’onda comprese tra 400 e 700 nm. Le sostanze o gli oggetti del mondo reale non sono colorati di per se, i colori che percepiamo sono il frutto di rifrazione e incidenza delle onde elettromagnetiche di diversa lunghezza e intensità emesse dai corpi che ci circondano. La forma dunque è complice dei colori che vediamo. Curvando, tagliando, forando, piegando o modificando la rugosità della materia, addomestichiamo la luce.
“Il momento più intenso è quello in cui, immaginato il fenomeno, ci si accinge a riprodurlo.” Il pittore così come lo scultore inevitabilmente generano colori oltre la propria immaginazione e oltre la soglia del visibile.
“Qui inizia lo stato d’attesa, la suspense, il segreto magnetismo che hanno le soglie, i passaggi, l’intravedere, il contatto con l’inconosciuto. È da questo momento che tra operatore e fenomeno naturale scatta una sorta di comunanza creativa.”
(da Pietro Pedeferri, Scienza ed Arte del Titanio)
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without gold or copper
The human eye is sensitive to the visible spectrum of electromagnetic waves between 400 and 700 nm lengths. Substances or objects in the real world are not coloured by themselves; the colours we perceive are the result of the incidence and refraction of different electromagnetic waves emitted by the bodies in our surroundings. The shape is therefore an accomplice of the colours we see. By bending, cutting, drilling or changing the roughness of the material, we domesticate the light. The painter as well as the sculptor inevitably generates colours that go beyond their imagination and beyond the threshold of the visible.
‘The most intense moment is when, imagining the phenomenon, we set ourselves to reproduce it.’ ‘Here begins the awaiting state, the suspense, the secret magnetism that the thresholds hold, the passages, the glimpse, the contact with the unknown. It is in this moment that a kind of creative community is triggered between the operator and natural phenomenon.’
(from Pietro Pedeferri, Science and the Art of the Titanium)
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Festival Studi. Prima edizione
Dal 10 al 15 febbraio gli artisti di Milano apriranno contemporaneamente i loro studi con mostre ed eventi; ognuno inviterà ad esporre nel proprio spazio di lavoro altri artisti. Questo è il dispositivo di Festival Studi, un progetto ideato e organizzato da Vincenzo Chiarandà, Anna Stuart Tovini, Rebecca Moccia e Claudio Corfone in collaborazione con freeUnDo. Ecco la prima puntata di una storia che contiene tante storie.
https://www.facebook.com/pages/Studi/1556372714598611
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